L'infinito in un incontro, di Melissa Gentili

1. Come è nata l'idea che ha portato alla stesura del tuo libro?

 

L'idea è nata per caso. Era il 2019. Dopo aver visto una serie tv ambientata ad Istanbul mi sono innamorata profondamente, prima di quella città e poi del protagonista. Sono una persona tendenzialmente molto curiosa. Ho iniziato a cercare di capire chi fosse lui, ma anche a cercare informazioni su questa metropoli divisa tra due continenti.

Ho scoperto un'altra sua serie tv e mi sono persa tra gli scorci colorati di Istanbul e tra le romantiche vedute sul Bosforo. L'unica certezza: almeno una volta nella avrei dovuto vedere quella città.

Poi un giorno, di ottobre, così per caso appunto, decisi di buttare giù qualche riga. L'incipit di una sorta di diario di viaggio. Lei italiana decide di partire, dopo un anno difficile, per passare in solitaria il Capodanno ad Istanbul con un sogno irrealizzabile nel cassetto: incrociare per caso colui che, attraverso le sue "dizi" le aveva fatto affrontare meglio quei brutti mesi. Caricai le prime pagine su WattPad, applicazione scoperta anch'essa per caso e pubblicai un post in una FanPage su Facebook dedicata a questo personaggio. Conoscevo poco i social, ero molto diffidente, ma fortunatamente, incontrai belle persone che mi spronarono a continuare e così.

Quasi ogni sera, continuai a scrivere questo racconto...il resto lo sappiamo!  Ah nello stesso periodo, da fine Novembre, i social, in particolare Instagram, sono diventati parte integrante della mia giornata insieme a lui.

 

2. Chi è la protagonista del racconto?

La protagonista del mio racconto si chiama Samia, una semplice ragazza di provincia di 30 anni. Vive con i suoi genitori, un fratello e il suo gatto in una piccola città del centro Italia. Bionda, occhi verdi e bella, ama la fotografia e lavora come grafica.

Nei mesi che precedono il suo viaggio ha dovuto affrontare le angosce e le paure dovute alla grave malattia che ha colpito la mamma. Proprio durante quei mesi, Samia si appassiona alle "dizi" e alle bellezze di Istanbul che le fanno compagnia, strappandole sorrisi e regalandole sogni, proprio in un periodo così duro da superare. Condivide questa passione con la mamma, passione che, in un certo senso, mentre la malattia sembrava volerle separare, le avvicina ancora di più.

 

3. Nel libro appare una figura maschile di spicco che sconvolgerà la vita della protagonista e lo scorrere della storia. Di chi si tratta?

Si tratta del suo sogno nel cassetto. Accade ciò che lei non avrebbe mai potuto immaginare. Il destino la porta, letteralmente, a scontrarsi, tra milioni di persone, con l'unica che lei avrebbe davvero voluto incontrare.

E sì, sconvolgerà i suoi programmi, il suo diario di viaggio e in generale la sua vita.

 

4. In che modo la famiglia influenzerà la protagonista man mano che la storia si avvia verso la conclusione?

 

Diciamo che Samia è sognatrice, ma anche molto razionale. Sa molto bene quale sia la sua realtà e il suo posto nel mondo ed ha paura di questo "destino" che le è caduto addosso. Conosce bene la mentalità poco aperta del padre, ma allo stesso tempo è spronata a viversi tutto ciò che la vita le regala da una mamma che la vita la stava per perdere e che ora, arrivata a questo punto, le insegna che bisogna vivere a pieno, senza rimpianti e senza rimorsi. Se una cosa ci fa stare bene, fosse anche solo per un attimo, per un sorriso, e non crea danno ad altri, va fatta, va vissuta, in particolare se il non farla porterebbe invece danno a noi stessi. Sarà la gioia nella sua voce e una foto, scattata insieme a lui, a far capire alla mamma, ma anche alla sua migliore amica Martina, che quell'uomo è la chiave di volta per ritrovare la felicità.

 

5. Cosa ti aspetti da questo tuo progetto?

Devo dire che essere arrivata fin qua per me è già molto. Mi sono divertita a scrivere questo racconto, così come anche il continuo di questa storia ( eh, sì...il lock down mi ha dato molto tempo libero che andava per forza colmato in qualche modo).

Questo racconto mi ha portata a conoscere molte persone, mi ha fatto creare importanti legami e mi ha anche cambiata, o forse lo ha fatto Instagram , o entrambi, non saprei. Sicuramente sono molto più spigliata e meno timida; non mi sarei mai sognata di poter gestire una fan page, postare le mie foto, esprimere le mie opinioni, relazionarmi con così tante persone prima di tutto questo. Certo è che riuscire a raggiungere l'obiettivo di almeno 200 preordini e permettere al mio racconto di arrivare fisicamente sugli scaffali delle librerie, arrivati a questo punto, sarebbe un bellissimo regalo e una grande soddisfazione personale.

 

 

6. Perché un potenziale lettore dovrebbe preordinare il tuo libro?

Più che un lettore parlerei di lettrice. E' un libro scritto da una donna per una donna. Almeno il lo "leggo" così, poi magari sbaglio...è solo la mia opinione.

Credo che vada preordinato perché racconta una bellissima storia d'amore, un sogno di quelli irrealizzabili e penso che a questo mondo, oggi come oggi, ci sia molto bisogno di sognare, almeno quando si è da soli, con un libro in mano e ci si può estraniare dalle brutture che ci circondano.

E' una storia in cui c'è molto sentimento, ma non manca qualche scena piccante, che ho cercato di descrivere senza volgarità, con la speranza di esserci riuscita. E' un libro molto descrittivo: mi piace descrivere ciò che immagino, che sia una scena di vita quotidiana, una passeggiata, il cucinare qualcosa, piuttosto che una scena d'amore non importa. Vorrei che chi lo leggerà, possa "toccare" con la sua immaginazione ciò che la mia immaginazione ha creato.

 

7. C'è qualcuno in particolare che vorresti ringraziare?

   Vorrei ringraziare innanzitutto le mie amiche. Quelle conosciute online e con le quali due mesi dopo aver finito di scrivere il racconto, ho fatto un indimenticabile, anche se breve viaggio ad Istanbul. Loro sono state le prime a credere in questa storia. Poi vorrei ringraziare tutte le altre donne conosciute strada facendo che mi hanno spronato a continuare. Ringrazio "lui" che ha ispirato questo personaggio, perché se non lo avessi conosciuto, non sarei qua a vivere questi 100 giorni di angoscia per il crowdfounding.

 

E in generale ringrazio tutte le persone che mi seguono nella mia fan page che cercherò di portare avanti fin quando i neuroni continueranno ad assistermi (perché non sempre è cosa facile...devo ammetterlo!)